Spazio, ultima frontiera. Mai frase fu più azzeccata per il 20 luglio 1969, quando l’uomo, per la prima volta, mise piede sulla Luna. Un traguardo storico, che il Comune di Osimo, lo scorso 20 luglio, ha voluto celebrare con un incontro pubblico, proposto e coordinato dalla consigliera Frida Paolella, per raccontare proprio lo sbarco sulla Luna e seguire in diretta la partenza per la Stazione Spaziale Internazionale dell’astronauta Luca Parmitano.
Cinquant’anni sono passati da quella memorabile impresa ad opera di tre uomini americani: il mondo non sarebbe stato più lo stesso. E se è vero che in quel 1969 imperversava anche la guerra in Vietnam, come oggi non mancano tensioni e conflitti internazionali, resta il fatto che il progresso non si è mai fermato. Su tutti i fronti. Relatrici principali dell’evento dello scorso 20 luglio ad Osimo, ad esempio, sono state – cosa un tempo impensabile – tre donne: l’ing. Silvia Sangiorgi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’ing. aerospaziale Annalisa Pizzini e l’astrofisica Francesca Faedi. Ma anche dal panorama imprenditoriale arrivano segnali di cambiamento: fioriscono soggetti nuovi legati all’ e-transformation, come la start up Talent di Osimo.
E alle possibilità di progresso per il nostro territorio si dovrebbe pensare quando si parla di spazio. La parola-chiave è riconversione: nel dopoguerra, la nostra società si è riconvertita da agricola ad imprenditoriale, oggi tra le prime in Europa. Nel rinascimento le Marche sono state culla della cultura scientifica. L’Italia, nel 1967, è stato il terzo paese a conquistare lo spazio, grazie al contributo proprio di un marchigiano: Enrico Mattei. Sempre nella nostra regione, si continua a produrre di tutto. Abbiamo competenze, braccia e cervelli per restare manifatturieri, ma anche per ricoprire un ruolo importante nella conquista dello spazio, dove l’Italia e le Marche potranno e dovranno essere attori e partner imprescindibili. Come la luna lo è per il nostro pianeta.
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