Il 25 marzo ricorre il primo DanteDì, una data che coincide anche con l’anniversario dei Trattati di Roma che, firmati nel 1957, diedero avvio al processo di integrazione europea. Per l’occasione, in ambito OsimoLab, avevo ideato un incontro per celebrare a scuola un parallelismo, arduo quanto attuale, tra il VI Canto del Paradiso (Giustiniano) e l’idea di Europa. Giustiniano è figura fondamentale per la sua rivoluzione giuridica. Oggi più che mai, in epoca di emergenza globale Covid19, è necessario che l’UE accresca competenze giuridiche in certe tematiche, specialmente in ambiti per i quali non è prevista una competenza esclusiva bensì sussidiaria (art. 168 del TFUE in tema di Sanità Pubblica evidenzia che l’azione dell’UE completa le politiche nazionali e l’azione degli Stati membri). L’incontro si sarebbe svolto con il supporto di un esperto in fondi UE per spiegare agli studenti l’importanza di questo ambito. L’incontro, a causa dell’emergenza Covid19, è stato annullato.

Cesare fui e son Iustinïano,

che, per voler del primo amor ch’i’sento,

d’entro le leggi trassi il troppo e ‘l vano”

(Dante Alighieri, Paradiso, canto VI, vv.10-12)

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