Regioni, Stato, Unione Europea. Tre livelli per un obiettivo comune: contribuire in modo efficace alla percezione di una Europa più vicina ai cittadini, in cui cioè le scelte politiche non siano vissute come imposte da Bruxelles, ma come partecipate, condivise.
Per tale motivo il Dipartimento Affari Esteri ed Europei del PD nazionale ha avviato il primo “intergruppo di lavoro sulle politiche comunitarie”, una modalità innovativa di analisi e di confronto nel panorama italiano ed europeo. L’intergruppo si è riunito per la prima volta il 9 aprile, a Roma, presso la sede della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea.
Obiettivo dell’intergruppo è consolidare il cambio di passo avviato dalla Presidenza italiana di turno in occasione del Semestre europeo, coordinando l’azione parlamentare dei Gruppi della Camera, del Senato e del Parlamento Europeo, su specifici dossier, rilevanti per la vita dei cittadini e le imprese.
Il Partito Democratico, quindi, con l’impegno di valorizzare al massimo questo strumento, ha deciso di avviare un raccordo ed un confronto permanente con i territori coinvolgendo referenti regionali in qualità di collegamento stabile con il livello nazionale per i temi europei. Per il PD Marche è, quindi, Frida Paolella, Responsabile “Europa, Internazionalizzazione e Imprenditorialità”, la rappresentante incaricata di partecipare all’intergruppo fin dal primo appuntamento. Appuntamento che è stato dedicato al Piano Junker, un tema di grande rilevanza sul quale, come annunciato dal Governo, l’Italia contribuirà per 8 miliardi di euro. All’intergruppo interverrà regolarmente anche Sandro Gozi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei.
Oltre a deputati e senatori, sono intervenuti alla prima riunione diversi europarlamentari. A partire dalla coordinatrice dell’evento, Patrizia Toia, capodelegazione del gruppo PD a Bruxelles e Vicepresidente della Commissione Industria, Ricerca ed Energia (Itre), che ha evidenziato come grazie al contributo dell’Italia e all’approvazione del regolamento del nuovo fondo da parte dell’Ecofin il Piano Junker rappresenti un cambio di direzione delle politiche economiche dell’UE. Presente anche Renato Soru, coordinatore della delegazione italiana per il Piano Junker, che ha evidenziato l’importanza di puntare sull’economia digitale. L’europarlamentare Silvia Costa, Presidente Commissione per la cultura e l’istruzione (Cult), ha invece sottolineato la necessità di introdurre tra le priorità anche i settori educazione, cultura e industrie creative come risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile del Continente europeo. Infine Roberto Gualtieri, Presidente Commissione per i problemi economici e monetari (Econ), ha definito Piano Junker e Comunicazione sulla Flessibilità due grandi successi della Presidenza italiana del Semestre europeo, evidenziando discontinuità rispetto alle politiche di austerità del passato. Gualtieri ha poi sottolineato come gli emendamenti del Parlamento Europeo puntino a rafforzare il concetto di addizionalità degli investimenti sostenuti dal Piano e la loro allocazione nelle aree più colpite dalla crisi e la necessità di attribuire un ruolo maggiore alle piattaforme delle banche di sviluppo nazionale (come ad esempio la Cassa Depositi e Prestiti), che potranno usufruire direttamente della garanzia del nuovo Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI).
Il Parlamento Europeo voterà il regolamento EFSI in Commissione il 20 aprile e, previo negoziato con il Consiglio, punterà all’obiettivo del voto finale in plenaria il 24 giugno.