Il riconoscimento della Macroregione Adriatico Ionica è un segnale concreto dell’importanza strategica assunta dallo sviluppo socio-economico di questa parte dell’Europa. Questo importante avvenimento rappresenta una opportunità di una portata straordinaria, della quale molti paesi e territori non hanno ancora capito i vantaggi, a cui non hanno dato il giusto peso né accordato la necessaria attenzione.
La Regione Marche, fulcro simbolico del bacino Adriatico, ha sostenuto fortemente il processo di costruzione della Strategia; ha inoltre guidato e coordinato il gruppo di Regioni italiane coinvolte in fase di consultazione. Per non disperdere questo importante patrimonio e lavoro, la Strategia deve ora trovare larga diffusione nei territori, a ciascun livello, in termini di piena consapevolezza sulle opportunità progettuali da presentare.
Ciò richiede a tutti gli attori locali uno sforzo congiunto verso azioni mirate, a sostegno del sistema economico-imprenditoriale, per lo sviluppo e la coesione sociale della Macroregione in un’ottica sempre più europea ed internazionale.
Altre sfide, inoltre, rimangono aperte, come quella di accrescere, nelle istituzioni e in ciascun cittadino, la percezione di una comune identità adriatica, al fine di darle massima notorietà nel loro panorama quotidiano e possibilità di diventare un grande successo.
Per dare concretezza alla Strategia della Macroregione Adriatico Ionica, il PD Marche sceglie di avviare la riflessione sul Turismo Culturale come asse trainante dagli indubbi effetti positivi anche su altri settori. La Strategia si compone, infatti, di 4 pilastri (1.Blue economy, 2. Connettere la regione, 3. Qualità ambientale, 4. Turismo sostenibile) e 2 assi trasversali (1. Ricerca e innovazione, 2. Capacity building).
Attraverso il Turismo Culturale, l’obiettivo strategico è quello di voler creare un effetto traino partendo da un settore in cui è più facile, rispetto ad altri, rafforzare nelle cittadine e nei cittadini delle Marche, l’appartenenza ad una comune identità adriatica, che trova nel binomio Turismo-Cultura l’aspetto più evocativo. In questo senso anche l’individuazione del Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche, e il relativo finanziamento di iniziative di respiro macroregionale già in corso, denotano lungimiranza nonché l’importanza assunta da tale binomio come motore di sviluppo economico imprenditoriale, legato anche al settore delle industrie culturali e creative. Inoltre piattaforme tecnologiche per la ricerca e l’innovazione, la gestione di reti e cluster, infomobilità intermodale per l’area Adriatico Ionica e sistemi cloud per la mobilità e l’informazione, saranno il mezzo necessario per accrescere più rapidamente tale identità.
Per ottenere questo risultato, occorre sostenere la promozione e l’identificazione, a tutti i livelli, di una politica di Branding unitaria, condivisa, capace di rendere visibile e distinta la “Destinazione Macroregione adriatico-ionica” ai turisti europei ed internazionali. La Commissione Europea cita espressamente, nel Piano di Azione della Macroregione, l’esistenza di un marchio unitario identificativo dell’area.
In questa fase di attuazione della Strategia, compito delle istituzioni è ora quello di divulgare tale marchio ad ogni livello (istituzioni nazionali e locali, associazioni di categoria, enti pubblici, Camere di Commercio, Città, Università, tour operator, ecc.) e di accrescerne la notorietà. Costruire una adeguata politica di branding ha ulteriori vantaggi. Consente di creare le basi per una eventuale candidatura di temi identificativi dell’Area nell’ambito del Programma del Consiglio d’Europa dedicato agli Itinerari Culturali Europei.
Determinante e cruciale per il successo della Strategia in termini progettuali sarà il coordinamento tra la Regione Marche e il Segretariato Permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica (IAI), nonché i tre Fora internazionali con sede ad Ancona (Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, Rete delle Università Uniadrion), chiamati questi ultimi ad accompagnare lo sviluppo di questa comune identità con azioni progettuali concrete, da realizzare nell’ambito della cornice istituzionale IAI.
La sfida è intercettare i flussi turistici orientati verso altre destinazioni e Paesi del bacino ed orientarli, in modo costruttivo e coordinato tra territori, verso proposte di respiro macroregionale. Le diverse destinazioni, località, i singoli Comuni non devono più ragionare in contrapposizione tra loro, ma come partner dello stesso progetto. Spalato, Dubrovnik e così via devono essere, diventare partner naturali per una città come Ancona nel lancio di proposte progettuali di comune interesse turistico-culturale. La sfida è far assumere a tutti i territori, e a tutti i livelli (cittadini, istituzioni, associazioni di categoria, ecc.) dei 236 Comuni delle Marche, una piena consapevolezza di quanto segue: la chiara percezione di essere in una Comunità Adriatica, la cui identità è da costruire con il contributo di tutti, non solo delle istituzioni, nonché la necessità di fare sistema per lo sviluppo sostenibile del turismo costiero, marittimo e dell’entroterra.
Dopo l’approvazione della Strategia da parte del Consiglio Europeo il 24 ottobre 2014 e la conferenza di lancio a Bruxelles nel novembre dello stesso anno, in occasione del Semestre Europeo di turno di presidenza italiana, il potenziale dell’Area è stato riconosciuto. Esiste. Ora bisogna iniziare a progettare e il PD Marche è chiamato ad AGIRE. Deve impostare scelte – in questo specifico caso sceglie di avviare la riflessione partendo dal turismo culturale – e ascoltare gli altri attori e le loro indicazioni, pensando di partecipare alla costruzione di un impianto che giova a tutti e che richiede una forte cooperazione tra il livello sovranazionale, nazionale e regionale.
Pertanto, occorre una Regia per attuare una strategia che avrà successo solo se i soggetti prenderanno piena consapevolezza dell’obbligo del coordinamento, diventato ormai un vincolo costruttivo da rispettare. L’auspicio è che l’iniziativa del Comitato interministeriale per gli Affari europei (Ciae), che ha deciso di creare una cabina di regia nazionale per l’attuazione della strategia per la Macroregione adriatico-ionica che coordini le proposte italiane da sottoporre al Governing Board istituito a livello UE, sia stata pensata in questo senso.
Il PD Marche è già ai blocchi di partenza, attore di una Regione che ha, dalla sua parte, una posizione geografica favorevole che quasi prefigura un vero e proprio ruolo geopolitico strategico, ambito che sarà oggetto di futuri approfondimenti da parte del Gruppo di riflessione strategica sulle politiche e gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con tutte le conseguenze che ciò comporta, in senso di autorevolezza ma anche di responsabilità, nonché in termini di crescita di turismo culturale legato, da un lato, ad incontri diplomatici del Segretariato Permanente IAI e, dall’altro, ad iniziative, non solo progettuali, realizzate dai tre Fora Adriatico ionici (Città, Camere di Commercio, Università) che hanno la loro sede amministrativa nel capoluogo marchigiano.
Pronti a partire, con la consapevolezza che, in attesa che gli altri facciano le loro mosse, bisogna avviare al più presto i propri compiti a casa.