La grande partecipazione alle primarie della Regione Marche del 1 marzo 2015 consegna un segnale di grande fiducia. L’elettorato marchigiano dimostra di sostenere con convinzione il Partito Democratico e il suo progetto politico. Questa confermata fiducia si era già manifestata in modo deciso e importante in occasione delle elezioni europee del 2014, anno cruciale per porre il tema Europa al centro del dibattito politico nazionale e locale.
Tali risultati positivi sono stati resi possibili grazie all’impegno di tutti i territori e dei Comuni che essi rappresentano.
La fiducia, riconfermata dai recenti risultati delle primarie, rende il PD Marche pienamente consapevole di una accresciuta responsabilità della classe dirigente, oltre a quella assunta nel 2014. Questo significa che il PD Marche è stato scelto e sceglie di guidare un nuovo approccio verso tematiche strategiche e importanti come i fondi europei. Purtroppo, questo fa parte dei tanti esempi di tematiche spesso viste come problemi, salvo poi essere considerate come la panacea di tutti i mali.
Per evitare di trovarsi quasi sempre poco informati e spesso impreparati, al fine di favorire il ricorso ed utilizzo di quelle che spesso sono ritenute come le uniche risorse possibili, il PD Marche avvia una attività informativa e formativa sull’europrogettazione. L’obiettivo è quello di accrescere una consapevolezza europea, a tutti i livelli, al fine di proporre ed offrire un primo affiancamento ai Comuni. Questo affiancamento dovrebbe essere utile ad orientare lo sviluppo delle proprie idee progettuali che – partendo da peculiarità, ricchezze territoriali e comunali – possono essere ricondotte, laddove possibile, verso temi di rilevanza macroregionale.
D’ora in poi tutti i Comuni, nella loro complessa articolazione, costituita da Consiglio, Giunta e Uffici, devono sentirsi i veri protagonisti. Oltre ad essere protagonisti, i Comuni si dovranno considerare come gli attori chiamati ad AGIRE e a proporre progetti di sistema. I progetti dovranno essere di rilevanza sovracomunale, con l’obiettivo di portare ad una cooperazione e a superare inutili campanilismi. Questo comportamento auspicabile della cooperazione è necessario, se non essenziale in alcuni casi, per affrontare la competizione. Ricordiamo che nell’epoca che viviamo la competizione si gioca ormai e sempre più, a livello europeo, internazionale e globale.
A tal proposito, per un utilizzo consapevole dei fondi europei, è importante che ciascuna Amministrazione si prepari in vista della prossima pubblicazione di bandi regionali. Questo impone loro di acquisire alcuni elementi base per affrontare bene, e soprattutto meglio rispetto al passato, tutte le opportunità dei Piani Operativi Regionali (POR) 2014/2020.
In tale contesto, l’europrogettazione rappresenta, per i Comuni, il nuovo modo di pensare: è una occasione per cogliere le opportunità e contribuire a rilanciare lo sviluppo della comunità, valorizzandone l’attrattività da ogni punto di vista (turistico, culturale, imprenditoriale e altro ancora). Si tratta di un’attività che richiede la conoscenza di elementi di politica europea, tecniche di progettazione, lobbying istituzionale a Bruxelles. Proprio per aiutarli a districarsi e muoversi in un contesto a volte molto complesso – specie per i Comuni più piccoli – il PD Marche avvia incontri a supporto dell’attività formativa sull’europrogettazione.
L’europrogettazione è una potenzialità, purtroppo spesso finisce per rimanere solo tale.
Per il 2015, il PD Marche ha l’obiettivo di valorizzarla, partendo proprio da qui: spesso ci si nasconde, un po’ per demagogia, dietro la scusa di un’Europa del rigore. Ma in realtà, oggi l’Europa, pur nei limiti di un modello politico in divenire, mette a disposizione queste risorse europee, che rappresentano degne alternative al taglio subito dagli Enti.
Dunque AGIRE: Il mancato utilizzo delle risorse europee disponibili ci farebbe perdere due volte. Lo spreco di risorse che l’Italia contribuisce ad alimentare copiosamente per mancato utilizzo, nonché la perdita di straordinarie opportunità per le giovani generazioni.
Le risorse europee sono pertanto una potenzialità che non deve più rimanere tale. Per fare questo occorre innanzitutto:
1) Fare un salto culturale da parte dell’Ente/beneficiario: le risorse europee non rappresentano un tema esclusivo di un “Ufficio Europa” di un Comune, ma richiede un salto culturale, trasversale all’intera macchina amministrativa. Il Consiglio comunale, nella scelta delle priorità tematiche. La Giunta comunale, nell’attuazione di quelle scelte. Gli uffici comunali, nell’organizzazione delle attività. Si attende molto dai singoli dipendenti comunali che saranno chiamati a lavorare in squadra sia sull’idea progettuale da sviluppare che durante la fase di implementazione e gestione della stessa.
2) Necessità di investire in risorse umane, avvalersi di nuove giovani professionalità, qualificate, in grado di muoversi in contesti multiculturali, integrando idee nell’ampio panorama delle risorse comunitarie, nazionali e locali.
La progettazione europea richiede di lavorare in team e in contesti multiculturali. Ma offre anche uno spazio per individuare nuove figure professionali nonché di valorizzare, laddove possibile, le attitudini di chi è già in squadra orientandosi nell’ampia gamma di attività: elaborazione di proposte progettuali, capacità gestionali, competenze amministrativo-contabili per l’attività di rendicontazione, competenze linguistiche nella gestione di partenariati transnazionali. Il tutto arricchito dal coinvolgimento di professionisti esterni all’Amministrazione che, di volta in vota, saranno coinvolti per un apporto tecnico, in base all’idea progettuale da sviluppare.
Questo nuovo modo di pensare e di AGIRE comporta, in capo agli Enti pubblici, di avviare, accanto ai tradizionali compiti istituzionali, nuovi modelli organizzativi e, in mancanza di risorse, strutture snelle: ben venga dunque l’iniziativa con cui si è costituito il Servizio Associato Politiche Europee tra Provincia di Ancona e i Comuni di Senigallia, Ancona, Fabriano e Jesi.
Pertanto un spirito dovrà animare queste attività. Coordinamento, spirito di squadra e rispetto delle regole normative. Queste sono le condizioni ineludibili per nuove professionalità emergenti in tale settore. Queste figure professionali saranno un giorno – in ogni Comune – un importante punto di riferimento.
A titolo di esempio, rimandando ad incontri formativi successivi, alcune veloci indicazioni per iniziare a muoversi in questo panorama di opportunità. Da dove iniziare?
1) Concretezza dell’idea progettuale: scegliere a quale/i bisogno/i di una collettività si vuole rispondere;
2) Scegliere la priorità: verificare la compatibilità dell’idea progettuale con i bandi a gestione diretta (Bandi pubblicati direttamente dalla Commissione Europea) e i bandi a gestione indiretta (le misure individuate dalla Regione Marche contenute nei POR)
3) Strategia vincente, fare rete: convenzioni tra Comuni; adesione a network esistenti (sovracomunali nazionali, internazionali) su tematiche di prioritario interesse. L’adesione a delle reti facilita l’individuazione di partner in caso di presentazione dell’idea
4) Ragionare in ottica macroregionale, partendo da tematiche peculiari di ciascuna realtà: ad esempio eccellenze di un Comune, che siano culturali, turistiche, storiche, archeologiche, ecc. vanno confrontate con il patrimonio culturale di altri Comuni, Regioni e anche Paesi con l’obiettivo di accrescere l’identità adriatica per lanciare, a livello internazionale, la “Destinazione Adriatico Ionica” con conseguenti effetti positivi anche sugli altri assi tematici.
Riassumendo, l’obiettivo generale del PD Marche, è quello di dare un contributo per avvicinare tutti i Comuni alla gestione di progetti europei e all’attuazione nazionale della Strategia Europa 2020.
Si tratta di una attività di squadra, in ambiti tematici trasversali, che impone di operare in contesti dinamici e multiculturali: in sintesi, la modernizzazione dell’Italia e anche delle Marche verso cui ogni giorno ci spinge l’Unione Europea.