La tragedia del terremoto dell’Italia Centrale del 24 Agosto 2016 ci ha chiesto il suo elevato tributo di vittime al quale non sono scampati cittadini dell’Unione Europea (tre britannici, una spagnola e undici cittadini originari della Romania). Non dimentichiamo ovviamente le altre vittime, una canadese, una albanese (paese candidato all’ingresso nell’UE), un rifugiato afgano e i numerosi feriti che lottano tra la vita e la morte, alcuni con il dolore di aver perso una persona cara.

La situazione che ci troviamo di fronte – vittime numerose con diverse nazionalità – ci dimostra come il mondo sia cambiato e la mobilità sia diventata un fattore intrinseco alle caratteristiche del nostro paese. Per fare un esempio, nel suo articolo pubblicato su corriere.it, Raffaella Cagnazzo ci informa che “attualmente sono oltre un milione i romeni che vivono in Italia: 1.151.395 secondo i dati Istat aggiornati al primo gennaio 2016. La comunità più nutrita è proprio quella del Lazio con un totale di 227.029 romeni: oltre 5.000 quelli residenti in provincia di Rieti, 2.838 in provincia di Ascoli Piceno.”

Il fenomeno della costruzione europea ci sta facendo sperimentare da anni la conoscenza e la convivenza tra cittadini dell’Unione che avviene nelle scuole, attraverso il programma “Erasmus”, nelle imprese attraverso la rete “Enterprise Europe Network” ed anche nel mondo del lavoro per chi è venuto a cercare fortuna e a rendere un servizio qui da noi.

La tragedia italiana del terremoto ha avuto una risonanza mondiale, forse anche perché ha colpito borghi che affascinano i visitatori. Ma ad attirare l’attenzione verso l’Italia forse hanno anche contribuito la bandiera europea esibita a Rio, sul podio delle Olimpiadi 2016, da un’italiana, la nostra concittadina Elisa Di Francisca? Forse la presenza in Italia del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg per una visita programmata da tempo? Segnali che comunque, in questo periodo, hanno senz’altro contributo ad indirizzare gli occhi del mondo sull’Italia.

Forse. Ma fatto sta che nella conferenza stampa dell’incontro dopo il vertice intergovernativo Italia – Germania, che si è svolto a Maranello (Modena) presso la sede della Ferrari, la Cancelliera della Germania Angela Merkel ha dichiarato che il Governo tedesco intende partecipare alla ricostruzione prendendosi l’impegno di ricostruire una scuola, insieme ad imprenditori e la Lega calcio della Germania, che daranno appunto un loro contributo. Non ci poteva essere più bel gesto di quello, perché dimostra che si vuole anche ripartire dai più giovani.

E per quanto riguarda le spese legate al terremoto e la necessità di mantenere i conti pubblici in ordine, Angela Merkel ha dichiarato che “su spese terremoto troveremo una soluzione ragionevole”.

Allora se qualcuno ha ancora dei dubbi, se non è ancora sufficiente dire che “l’Europa è una soluzione e non un problema”, è molto importante riflettere dopo quello che è successo con la tragedia del terremoto. Un altro segnale è l’incontro, non solo annunciato ma già avvenuto, tra il Presidente della Regione Marche e alcuni europarlamentari per concordare una task force a Bruxelles per il coordinamento delle azioni post sisma.

Abbiamo tutto un paese da mettere in sicurezza, compresi ospedali, scuole, uffici pubblici nei quali tutti i giorni si aggirano migliaia di cittadini. Il progetto “Casa Italia” va in quella direzione come ampio progetto sulla prevenzione.

E da noi una cosa è sicura. Da soli non ce la potremo fare. Con l’occasione porgiamo i nostri migliori auguri al Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, che è già al lavoro con la Protezione Civile e domani incontrerà il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Tutto o molto sarà invece possibile raggiungere se, in generale, guardiamo in direzione dell’Europa e ai suoi singoli paesi membri: vogliono tutti aiutarci. Ricostruzione, assistenza agli anziani e ai giovanissimi, tanto può essere fatto, ma occorre giocare in squadra.

La sorte ci ha colpito duramente ma allo stresso tempo ci ha fatto sperimentare una solidarietà che – si sapeva – è un sentimento molto diffuso sul pianeta. Resta a noi ricordarci delle vittime, facendo di tutto per far vivere l’Italia in Europa e l’Europa in Italia, in un’Italia grata, ma ferita.

Un’Italia ancora pronta a continuare sulla lunga strada dell’integrazione verso un’Europa che desideriamo e che vogliamo sempre più unita, ma le parole non bastano.

Il PD Marche è pronto a fare la sua parte, concretamente, per sensibilizzare sui temi dell’Europa anche partecipando al lancio ufficiale a livello nazionale dell’Associazione EU Dem in programma sabato 10 settembre a Modena.

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