Nella sua “Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015” l’Unione Europea promuove uguaglianza tra uomini e donne in Europa. La strategia si propone di sfruttare a pieno il potenziale rappresentato dalle donne, contribuendo in questo modo anche a raggiungere gli obiettivi sociali e di crescita economica a livello europeo.
Non lasciare indietro le donne significa aggiungere cavalli al proprio motore. Significa beneficiare così di una spinta aggiuntiva per raggiungere i massimi risultati in tutti i campi. Non solo per la loro forza di volontà, ma soprattutto per le loro competenze, le donne non devono e non possono essere escluse. La Strategia dell’Unione Europea traduce i principi stabiliti dalla Carta delle Donne della Commissione europea in misure concrete. Tra le priorità individuate si segnala la promozione dell’imprenditorialità femminile.
In questa difficile fase che attraversano l’economica marchigiana e quella italiana, e in un contesto di una congiuntura internazionale complessa tra zone in crisi e altre in pieno boom economico, lo sprint delle imprenditrici under 35, registrato a settembre 2014 dall’Osservatorio di Unioncamere, indica che le donne mostrano di avere coraggio, determinazione e competenze professionali per farsi strada nel sistema produttivo.
Anche a livello politico le donne si fanno notare, tra Presidenti di Regione, Sindaci ed altri importanti ruoli di amministratori. Simbolo per tutte, è stata l’immagine del nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella, in occasione del suo primo Messaggio: per la prima volta nella Storia della Repubblica, anche se provvisoriamente con la supplenza di Pietro Grasso, a capo di entrambi i rami del Parlamento – due delle più Alte cariche dello Stato – vi erano entrambe donne. Un dettaglio che non deve, non può, rimanere inosservato. L’accoppiata Presidenza Della Camera/Segreteria Generale è tutta femminile: Onorevole Laura Boldrini/Lucia Pagano alla Camera dei deputati. La stessa cosa si era verificata, provvisoriamente, alla Presidenza del Senato/Segreteria Generale fino al ritorno di Pietro Grasso, con la Senatrice Valeria Fedeli/Elisabetta Serafin. Questa novità non è rimasta inosservata. Cariche, presidenze, competenze, termini che spesso sono riconducibili al femminile solo per la loro stessa definizione. Oggi, a 70 anni dall’estensione del voto alle donne (1945), conquista per la quale il movimento femminista si era battuto fin dagli albori dello Stato unitario, è stato un simbolo importante.
Ma va detto che il cammino è ancora lungo. Il 2015 offre occasioni di riflessioni importanti da cui ripartire. Si tratta di un 2015 dichiarato Anno Europeo dello Sviluppo; è L’ Anno di Expo, in occasione del quale è previsto un tavolo dedicato alle donne chiamato “WE-Women for Expo”. E’ l’anno in cui l’Europa promuove tavoli di discussione “Empowerment delle donne e delle ragazze mediante l’istruzione” che hanno addirittura impatti a livello europeo e mondiale. Siamo a vent’anni dalla Dichiarazione e Piattaforma d’Azione di Pechino, programma per l’emancipazione femminile approvato nel 1995 in occasione della Quarta conferenza mondiale sulle donne. A livello della Regione Marche, il prossimo 24 Aprile 2015 avranno luogo “Gli Stati Generali delle Donne”.
Se prendiamo in considerazione tutti questi fattori interni ed esterni, non possiamo che arrivare ad una costatazione. È necessario mettere in campo al più presto, politiche mirate, che siano in grado di accelerare il percorso. Il percorso della parità, quello del maggior ingresso delle donne nel mondo imprenditoriale, la loro partecipazione nella politica e il continuo aumento della loro presenza nei centri di decisione in generale. In tal senso il PD Marche sceglie tre ambiti di riflessione da cui partire.
1.Donne/politica: Tutte le donne marchigiane con incarichi istituzionali dovrebbero assumere decisioni di indirizzo. Considerando che in termini numerici il numero delle donne marchigiane è più elevato per 1) composizione demografica della popolazione, 2) per numero di laureate ma paradossalmente anche 3) per maggiore difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro, è possibile ipotizzare che il futuro professionale delle donne marchigiane sia a rischio. Si tratta di un futuro professionale che conosce, quindi, una minaccia quantitativa e una qualitativa perché sussiste il rischio di ritrovarci con un gran numero di donne laureate, altamente qualificate, ma con poca esperienza lavorativa.
Compito del decisore politico PD MARCHE è quello di indirizzare, subito, e proporre soluzioni a questi problemi. Pertanto deve AGIRE fin d’ora, assumere la propria responsabilità ed impostare delle risposte strategiche: Big Data e Temporary Manager femminile con utilizzo di fondi UE da inserire nelle aziende potrebbero essere delle strade da percorrere.
2.Donne/Europa: Ampia e trasversale la legislazione europea in tema di imprenditoria femminile. A titolo di esempio: Parità tra donne e uomini, l’importanza delle donne nei ruoli dirigenziali, mobilità educativa e professionale delle donne nell’UE, Parità di trattamento e di lavoro autonomo. Tutto questo rientra nella più ampia cornice del “Piano d’azione imprenditorialità 2020″. Il piano propone ad esempio misure come ambasciatori dell’imprenditoria femminile che possono offrire un sostegno e un’importanza decisiva per stimolare la crescita economica, la prosperità e la competitività.
3.Donne/Imprese: Sebbene i vincoli delle imprese femminili siano gli stessi di quelle guidate da uomini, il dato incoraggiante del boom delle imprese femminili impone di avvertirle fin dall’inizio: non si potrà più fare le cose come si sono sempre fatte. Laddove necessario, utile e obbligatorio, da subito devono partire scegliendo l’internazionalizzazione come fattore strategico. Da subito, devono prendere coscienza che si sono lanciate coraggiosamente a fare impresa, non in un mondo cambiato, ma in un mondo completamente nuovo. Questo implica la presa di coscienza di alcuni principi, dottrine e tecniche fondamentali. Le sfide che dovranno affrontare sono:
1) la sfida del Mercato Globale e pertanto l’internazionalizzazione come scelta strategica;
2) la Sfida del Marchio, come ce lo possono insegnare molte aziende Campioni Regionali che hanno conquistato il mondo con il Made in Italy;
3) la Sfida del Passaggio Generazionale, processi delicati ma che vanno affrontati subito e con decisione;
4) la Sfida dell’Innovazione, puntando su quella dei processi;
5) la Sfida della dimensione, unendosi in reti d’impresa ad esempio.
Tutto questo sembra un inno all’impresa? Tutto per il solo profitto dell’impresa femminile? Lo scopo ultimo è quello di creare e sostenere il lavoro. Il lavoro, che è stato alla base della nascita di un Modello di Sviluppo Marchigiano. Tutto questo deve puntare a garantire la rinascita, insieme agli uomini delle Marche, di un sistema economico che deve di nuovo portare benessere per il futuro, così come deve continuare a garantire uno sviluppo, senza fratture rispetto al passato. Un PD Marche chiamato a guardare con fiducia alle nuove generazioni partendo da una grande consapevolezza sulle nuove basi di partenza: i nuovi consumatori, lontani, difficili da catturare ma che ci sono; e una vera rivoluzione tecnologica che permette molto di più rispetto al passato.