La fase post pandemica, che si intravede all’orizzonte, ha richieste molto chiare da parte dei cittadini italiani ed europei: i valori di una maggiore solidarietà, la questione della sanità (soprattutto per paesi come l’Italia e la Germania che vedono aumentare i cittadini al di sopra di 65 anni), ed infine la ripresa economica, che deve riguardare tutti i settori, compresi il culturale, il tempo libero, nonché i viaggi ed il turismo duramente colpiti.
L’essere in mezzo ad una situazione senza precedenti, i molti mesi di lock down e di chiusure di attività economiche ci hanno aiutato a capire la realtà delle cose e ad impostare nuove priorità sia come essere umani, Amministrazioni territoriali che come governi a livello nazionale ed europeo.
L’Europa è una Comunità di valori. Per questo motivo la strada verso un’unione sanitaria europea sembra “spianata”.
Che cosa significa a livello imprenditoriale per la nostra regione e i suoi settori economici? Quali sono le opportunità imprenditoriali che possono nascere dall’essere un’Unione di Stati nazione?
Le critiche dell’Euro come moneta di scambio sono scese grazie al fatto che tra tutte le crisi, siamo stati costretti a riconoscere che l’aver avuto la stessa moneta per molti paesi ha rappresentato un fattore di stabilità e non di disgregazione o peggioramento.
Durante la pandemia, abbiamo assistito al passaggio di frontiera di ambulanze, aerei, elicotteri per andare verso strutture sanitarie oltre il proprio confine. Questo essere un’Unione di cittadini potrebbe rivelarsi un mezzo per gli imprenditori europei per avviare collaborazioni oltre confine per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e idee?
Che cosa è sempre mancato finora per implementare piani e programmi?
Anche qui è interessante leggere il rapporto della Fondazione Aristide Merloni: “La capacità di resilienza e di recupero delle imprese regionali dipenderà innanzitutto dalle decisioni degli imprenditori nei prossimi mesi; essa è anche influenzata dalla situazione finanziaria e reddituale delle stesse imprese, che ne condizionano le scelte”
A questo punto, si tratta di capire come possiamo agire per:
- favorire il rilancio imprenditoriale delle cinque categorie di imprese marchigiane
- valorizzare le risorse umane ed economiche nelle Marche
- impostare il lavoro strategico per il rinascimento industriale marchigiano avendo nuovi principi e idee come leve imprescindibili (Economia circolare per il rilancio del mercato interno e spazio come opportunità di riconversione di comparti e territori).
Nessuno ha più scuse per non fare niente oppure per fare poco, che si tratti degli stessi imprenditori o delle Amministrazioni locali, che devono avviare un lungo e proficuo periodo di collaborazione verso nuovi orizzonti imprenditoriali e verso una nuova storia marchigiana di uno sviluppo sostenibile e senza fratture.