Urge una strategia che punti a sostenere gli sforzi che l’Italia e le Marche devono affrontare per riprendersi, riconvertire laddove necessario, e preparare il più alto numero di imprese possibili per uscire tutti più forti dalla crisi.
Per sostenere le imprese in difficoltà gli investimenti pubblici e privati non saranno sufficienti.
Prerequisito è accelerare la doppia rivoluzione: quella verde e la trasformazione digitale. Senza queste due condizioni non si va da nessuna parte.
Servirà uno sforzo interno alla nostra migliore imprenditorialità regionale – che forse dovrebbe approfittare e cogliere l’occasione – per allearsi con la migliore managerialità marchigiana.
Non bisogna più solo parlare di rilancio, ma fare in modo di attuarlo prima possibile. Stare dentro ed in mezzo alla Storia spesso non dà la possibilità di capire i momenti o di sfruttare tutte le opportunità.
Per questo è importante non aver paura di paragonare il momento che viviamo con quello del Piano Marshall promosso dagli Stati Uniti: quel piano tolse l’Europa dalle macerie della seconda guerra mondiale ed ha guidato l’Italia verso il miracolo economico.
Con la grande differenza che questa volta, gli sforzi, le idee, le risorse e la solidarietà sono stati il risultato della collaborazione tra gli ex nemici del prima e del dopo la costruzione del Muro di Berlino. Questo non va dimenticato.
Gli insegnamenti della crisi richiederanno anche l’intervento, i dati e le analisi del mondo accademico. L’accesso al credito, da tutti sempre decantato come uno dei problemi principali dell’imprenditorialità marchigiana e italiana, si può affrontare, ma deve essere fatto in maniera sartoriale, su misura, in base alla categoria di impresa.
Aver messo insieme le risorse per la ripartenza dei nostri sistemi economici e la profonda trasformazione del mercato internazionale del turismo significa che l’Europa, come mercato, è destinata ad integrarsi sempre di più. Pertanto, la collaborazione transfrontaliera tra imprese diventa inevitabile. La ricerca di nuove opportunità e collaborazioni per rifornire le grandi catene del valore o per produrre prodotti intermedi necessari ad altre imprese o sistemi industriali del mercato unico sono un modo per poter ripartire velocemente e in sicurezza economica.
Per le imprese marchigiane sta arrivando il momento di decidere come e quando fare la scelta strategica di puntare sui margini oppure sui volumi. Queste sono scelte che solo gli imprenditori e i manager sono in grado di sviluppare in collaborazione tra loro per poter dominare un mercato europeo e mondiale caratterizzati da una complessità esponenziale dove anche la scienza assume un valore fondamentale – da ricordare ogni anno il 10 novembre nella Giornata mondiale della scienza per la pace e lo sviluppo – anche per raggiungere i 17 Obiettivi ONU di Sviluppo Sostenibile indicati con Agenda 2030.
Tutte queste azioni, svolte in un luogo capace di attirare i migliori talenti, saranno in grado di rendere il mercato nazionale ed europeo il trampolino di ripartenza del sistema imprenditoriale marchigiano.
Questo dovrà – prima e in parte – dimostrare di essere più forte e più resiliente, per potersi lanciare nell’appassionante sfida di affrontare di nuovo un mondo completamente nuovo e che si rinnova ad intervalli sempre più ridotti.