Un destino comune a tutto il pianeta nella pandemia ci ha aperto nuovi occhi su un mondo completamente nuovo interessato alla sostenibilità e all’economia circolare.

Oltre a questo, le ore passate davanti alla televisione, su Internet o dedicate a lavorare in smart working nelle proprie abitazioni hanno portato immagini, aree, zone, paesi e abitudini di consumo sconosciute e che non erano ancora familiari per noi qui nelle Marche, in Italia e in Europa.

Abbiamo visto e capito meglio i grandi balzi in avanti compiuti dalla Cina, avviata inarrestabilmente verso i vertici dell’economia mondiale, non solo qui sul pianeta Terra ma anche nello spazio con la conquista della faccia nascosta della Luna.

Già annunciata nel settembre del 2013 e subito lanciata, oggi l’iniziativa strategica della Cina di procedere al miglioramento dei suoi collegamenti commerciali via terra e via mare con i paesi asiatici, europei includendo l’Africa è una realtà alla quale i paesi del G7 vogliono reagire: arriva il “Build Back Better World (B3W)”. Iniziativa conosciuta con il nome “Nuova via della Seta”.

In effetti, la reazione della nuova Amministrazione degli Stati Uniti con il presidente Joe Biden – che occupa ancora il posto di prima potenza economica al mondo – non si è fatta attendere. Nel giugno 2021, mentre si svolgeva il 47° vertice del G7 a Carbis Bay in Inghilterra, i leader del G7 hanno approvato un piano globale sulle infrastrutture per i Paesi a basso reddito, proprio in risposta ai risultati concreti raggiunti dalla Cina in poco meno di 7 anni.

Questa iniziativa che si dovrebbe chiamare “Build Back Better World (B3W)” richiama certamente lo slogan (Build Back Better) che ha portato Joe Biden alla Casa Bianca. Si tratta di colmare “l’enorme bisogno di infrastrutture in Paesi a basso e medio reddito” e non vi sono dubbi che questa iniziativa occidentale abbia il chiaro obiettivo di non perdere fette di mercato né influenza a livello mondiale.

Questo che cosa significa in termini concreti per le Marche e per l’Italia?

Mentre era in viaggio a Bruxelles nel 2021, lo stesso Presidente Joe Biden ha pubblicamente dichiarato che per la NATO “abbiamo delle nuove sfide, abbiamo la Russia e la Cina…”. Bisogna prendere atto che la globalizzazione non è morta ma semplicemente cambiata, che sono cambiate alcune logiche, tra le quali ricordiamo le spedizioni internazionali. Attenzione. La globalizzazione avrà sicuramente ancora qualcosa da dire e per questo motivo, l’internazionalizzazione rimane una priorità, un obiettivo strategico per le aziende marchigiane e italiane.

Adesso che l’11 luglio 2021, nella mitica località di Wembley e proprio contro i padroni di casa dell’Inghilterra, la nostra squadra nazionale di calcio ci ha portato sul tetto d’Europa dopo 53 anni di attesa, abbiamo un grande opportunità di promuovere il nostro paese, i suoi prodotti e l’Italian way of Life.

Dobbiamo fare attenzione alle opportunità in giro per il mondo grazie a questi eventi storici, così come alle iniziative politico-economiche globali con le loro conseguenze sulle nostre imprese. Senza dimenticare quelle iniziative di prossimità come “Il processo di allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali” che dovrebbe trasformare il nostro paese in un partner di vicinanza e strategico per lo sviluppo e l’approvvigionamento di tutti questi nuovi mercati extra UE con i quali dobbiamo familiarizzare già da oggi.

Pertanto, devono proseguire tutte le attività che puntano al potenziamento della presenza estera delle nostre imprese (analisi e orientamento, apertura di business on line e affrontare la sfida della  digitalizzazione in generale, incontri d’affari di persona e gli incontri virtuali tra imprese, la protezione del marchio di impresa all’estero, lo sviluppo e la promozione di strumenti promozionali e di marketing, apertura alle lingue straniere, inserimento e finanziamento dei Temporary Export Manager). Sarà importante mettere tutto in atto al fine di aumentare sia i margini che i volumi per entrambi gli export, sia regionale che nazionale.

Puntare su internazionalizzazione e sull’Europa come mercato strategico per il nostro export. Solo così sarà possibile difendere la posizione dell’Italia che grazie alla vittoria del campionato europeo di calcio è un paese ancora più conosciuto e rispettato.

Non dimentichiamo mai che siamo il secondo paese manifatturiero in Europa solo dopo la Germania, con un saldo export sempre positivo da molti anni e capace di puntare verso nuovi orizzonti con nuove idee, prodotti e servizi che rispondono ai principi di sostenibilità così come a nuovi metodi e criteri di scelta da parte di consumatori in giro per il mondo.

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