Il 26 aprile 1967, con il lancio del satellite San Marco 2 dalle base di Malindi, l’Italia diventava il terzo paese al mondo, dopo URSS ed USA, alla conquista dello spazio. Un evento straordinario per capacità ed ingegno di uomini che, con pochi mezzi e risorse, aprirono un nuovo capitolo destinato a fare la Storia.
Agli inizi degli anni Sessanta, mentre iniziava la corsa allo spazio tra USA ed URSS, cominciava così anche una impresa epica tutta italiana.
L’Italia aveva uomini di grande capacità per mettere in orbita satelliti e realizzare il suo progetto spaziale. Trovare risorse e mezzi era possibile, anche grazie alla grande inventiva ed alla proverbiale capacità italiana di arrangiarsi. Ed a quel tempo si ritrovarono proprio uomini visionari di elevato ingegno, in un sogno cui si dedicarono totalmente, ciascuno portando un contributo fondamentale, al progetto del professor Luigi Broglio. Tra questi anche un illustre marchigiano, l’allora Presidente ENI, l’Ing. Enrico Mattei.
Egli cedette al gruppo di ricerca di Luigi Broglio, padre dell’astronautica italiana, la piattaforma petrolifera “Scarabeo”, da utilizzare per esperimenti scientifici e pacifici. Per fare questo, fu adattata alle nuove esigenze a Taranto e trasportata con un viaggio di 8.000 chilometri in Kenya. Fu un’impresa davvero epica, degna di un romanzo di avventura. Era la prima base al mondo su piattaforma oceanica, per il primo lancio spaziale su piano equatoriale.
Ci vollero tutta l’inventiva e creatività del nostro genio italico per realizzare le strutture necessarie: sembrava proprio di essere nella nebbia, in attesa del sole. Ma alla fine, quando tutto fu pronto, sotto gli occhi stupiti di chi dalla spiaggia osservata i preparativi, il 26 aprile 1967, fu lanciato da quella base in pieno oceano, unica al mondo, il San Marco 2. Tutto era opera italiana. Dalla realizzazione del satellite, alla piattaforma, alla gestione delle operazioni di lancio! Dopo URSS ed USA, l’Italia era a buon diritto la terza potenza aerospaziale! Dalla Piattaforma di controllo Santa Rita si comandava un satellite italiano. Era il sogno realizzato di uomini che guardavano le stelle!
Un evento da ricordare e che trova al Museo Mattei di Matelica la giusta celebrazione, perché l’ingegner Enrico ha fornito un sostanziale contributo all’impresa.
Con l’episodio di Malindi l’Italia si dotò di un piano di sviluppo della propria industria spaziale, affidandolo in una prima fase al CNR e poi ad una apposita agenzia, diventata l’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana.
Tra i progetti ASI, ricorre in questi giorni anche l’anniversario del satellite Beppo Sax (lanciato il 30 aprile 1996 e rientrato il 29 aprile 2003) che unì scienza e industria nel nome di un altro illustre marchigiano, Giuseppe Occhialini, detto Beppo, padre dell’astrofisica italiana i cui studi su raggi cosmici e fisica dello spazio posero le basi anche per la nascita dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.
Con orgoglio e ammirazione dunque possiamo ricordare Il contributo di marchigiani come Enrico Mattei e Giuseppe Occhialini, cui la Regione Marche ha dedicato parte del video realizzato dal Servizio Sviluppo e Valorizzazione delle Marche per celebrare grandi uomini e donne che hanno unito il nostro Paese in nome del futuro.
MEDIA INAF – articolo a mia firma con Roberto Della Ceca:
53 anni fa il lancio del satellite San Marco 2
AEROSPACE LOMBARDIA:
53 anni fa il lancio del satellite San Marco 2
Enrico Ferrone, autore della biografia su Carlo Buongiorno (primo direttore generale ASI che progettò la base di lancio e che viene citato nell’articolo con INAF) ringrazia anche me per aver ricordato l’episodio del 26 aprile 1967:
L’INDRO:
San Marco ha lasciato la Terra 53 anni fa, che abbiamo imparato?
CRONACHE MACERATESI:
Il contributo di Enrico Mattei alla nascita delle scienze spaziali italiane