La fine della Guerra Fredda, la globalizzazione, le varie crisi geopolitiche ed economiche del 2001 e del 2008 ad oggi, hanno visto la digitalizzazione influenzare i nostri modi di vita con una profonda e conseguente trasformazione dei modelli economici (e-transformation).

La pandemia, nata nel 2019 ma esplosa nel 2020, ha prima toccato, poi cambiato in modo irreversibile tutte le società del mondo. Tutto questo in un tempo record. Meno di 365 giorni.

I cambiamenti dei quali parliamo toccano tutte le sfere dell’interazione umana, dall’economia alla società, dalla cultura al modo di viaggiare. Questi cambiamenti si stanno lasciando dietro questioni politiche importanti che rimangono aperte e molte ancora senza una risposta adeguata.

Con la pandemia del Covid-19, l’Italia sembra aver superato la sua “paura del digitale”, dopo essere guarita da quella riferita alla “paura delle carte di credito” che causa lunghe file ai caselli autostradali per la scelta di pagare in contanti.

Durante la stessa pandemia, abbiamo scoperto che i nostri studenti fanno fatica a seguire le lezioni da casa. La sostenibilità è diventata una questione generale nelle maggiori nazioni industrializzate, compreso nella Cina diventata “la fabbrica del mondo”, che si sta fermando nel produrre e si prepara a consumare.

L’economia circolare resta la miglior strategia attuabile per far ripartire il mercato interno. A questo settore strategico dell’economia marchigiana bisogna dare ampia pubblicità per stimolare e fare risuonare le opportunità verso quei target (obiettivi) che sono le donne e le start up marchigiane.

Una lista non esaustiva di sfide sociali ed economiche umane ed ecologiche aspetta lo spirito sociale ed imprenditoriale dei cittadini marchigiani. Senza dubbio affrontare la sanità e l’invecchiamento della popolazione in economie avanzate.

Non lasciamoci scappare questa occasione di dare luogo ad un nuovo rinascimento industriale mentre ci occupiamo di risolvere i nuovi problemi ignorati o creati da un sistema economico globalizzato, che sta conoscendo un periodo di rallentamento degli interscambi di prodotti e servizi.

Una bella e lunga partita è aperta, soprattutto per mettere alla prova le proverbiali capacità di creatività e di “problem solving” delle aziende marchigiane.

Il luogo preposto a queste attività ormai esiste. Adesso, spetta al partenariato pubblico e privato, messo in piedi con tanta fatica, mettere tutti i soggetti insieme con l’obiettivo di realizzare un salto di qualità nell’analisi, comprensione, gestione e risoluzione di sfide legate alle attività sociali ed economiche nelle Marche che verranno a partire del 2021.

Auguri per un buon 2021 a tutti i cittadini delle Marche e di tutta l’Italia. Che l’anno che verrà sia il culmine di una collaborazione a livello locale e di una solidarietà nazionale ed europea in grado di farci sconfiggere progressivamente questa pandemia, che ci ha fatto riflettere sulle cose più importanti della vita delle persone, delle famiglie, nonché delle comunità sociali e politiche.

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