Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nelle sue dichiarazioni circa la situazione del Governo italiano di fronte alla crisi provocata da quello che era il suo socio di minoranza, prima di salire al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni ha dichiarato che “L’Italia sta attraversando un tempo di grandi trasformazioni”.
Ha elencato altresì vari temi che è molto interessante riprodurre qui di seguito, anche perché riguardano problematiche e sfide di tutto il paese e non gli obiettivi specifici e programmatici sui quali si è concentrato il governo uscente.
In effetti, sono cose che ci riguardano tutti, come marchigiani, italiani e cittadini europei.
Ha parlato:
- del gran bisogno di politica come “capacità di progettare il Futuro, di espressione di una visione prospettica e di efficacia realizzativa”.
- di offrire ai giovani opportunità di vita personale e professionale (attrattività interna dall’Italia alle Marche).
Ha detto che
- “le nostre scuole devono diventare laboratori di apprendimento nelle quali il come imparare deve essere ben più importante del cosa imparare” e da noi nelle Marche il maggior numero di donne iscritte negli atenei marchigiani rispetto agli uomini dimostra che i segni del tempo sono già in atto.
Ha fatto notare che:
- “i nostri giovani devono conservare le loro attitudini a migliorare costantemente le proprie conoscenze”
- la “necessità di orientare il nostro sistema di formazione verso le competenze digitali che saranno sempre più richieste anche nel mercato del lavoro”.
Insomma, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto un intervento sul futuro dell’Italia che ha definito di “nuovo umanesimo” che noi vogliamo anche interpretare come “nuovo rinascimento industriale” in Italia e nelle Marche.
Le sue articolate riflessioni che sono sembrate un programma di un futuro governo – se non fosse che il Prof. Avv. Giuseppe Conte le ha rese in una fase drammatica di una delle crisi più strane della Storia repubblicana e nella quale non si conosce ancora il suo futuro politico – si sono concentrate sul livello nazionale, sul livello europeo e ha auspicato lo svolgimento di “un importante ruolo anche sul piano internazionale”, citando in maniera specifica la zona del “Mediterraneo allargato”.
La crisi di governo che pone il nostro paese davanti ad un aumento dell’IVA, che potrebbe diventare inevitabile ed aprire lo scenario catastrofico di far calare i consumi, non ci deve far dimenticare tutte le altre sfide che egli ha citato di seguito ricordate, quali:
- obbligo per i nostri giovani di conservare l’attitudine a migliorare costantemente le proprie conoscenze;
- necessità di orientare il nostro sistema di formazione verso le competenze digitali;
- necessità di realizzare “un sistema di coordinamento più efficace tra università ed enti di ricerca con una strategia di potenziamento dell’intero comparto della ricerca”;
- attuazione sostanziale e non soltanto formale dell’Art. 3 della Costituzione che parla di eguaglianza, favorendo le politiche di inclusione sociale al fine di “recuperare al circuito lavorativo le fasce della popolazione attualmente emarginate” .
Il Presidente del Consiglio ha parlato:
- delle “famiglie che hanno persone con disabilità” che “non possono rimanere abbandonate a se stesse”
- del progetto di “autonomia differenziata”, che non dovrà intaccare “i principi di solidarietà sociale e di coesione nazionale”
Ha invocato:
- la necessità di un “piano di rilancio del Sud, che contenga un più organico progetto di valorizzazione degli investimenti e di incremento dell’occupazione anche nelle aree più disagiate del Paese”
Ha insistito:
- sulla necessità di “elaborare un grande piano che attribuisca all’Italia una posizione di leadership nel campo dei nuovi modelli economici eco-sostenibili”, attività nella quale il PD Marche può rivendicare un’attenzione particolare al tema che risale ad almeno quattro anni a questa parte (economia circolare).
Nelle ultime elezioni comunali, il PD ha ottenuto – insieme ad altre forze – un mandato popolare ancora più forte rispetto a quello delle elezioni del 2014.
L’attribuzione di questo forte mandato in un periodo storico del nostro paese di instabilità politica con l’ennesima caduta di governo (65 governi dal 1945), il quadro politico emotivo provocato dai nuovi mezzi di fare politica (linguaggio violento e ricorso alla paura) e i nuovi luoghi per fare la politica (social media), nonché la presenza di numerose sfide nazionali ed europee, la necessità di aprire le nostre aziende al mondo e la doppia sfida di controllare gli accessi regolamentati ai nostri territori pur mantenendo in atto un atteggiamento in grado di attrarre turisti sul nostro territorio, ci impongono di prendere la situazione in mano a livello territoriale e regionale.
La condivisione della strada con altre forze politiche a livello locale sarà decisiva e rende possibile la volontà e la possibilità di affrontare tutte queste sfide, insieme ed in maniera strutturata, all’interno di un luogo ed un quadro definiti (OsimoLab), con metodi, donne e uomini necessari in grado di rendere il territorio osimano un modello per il futuro dell’Italia e dell’Europa.