Mai come oggi, questa frase con la quale inizia una famosa serie televisiva di fantascienza, fu più vera.
La vera eredità del Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, assassinato misteriosamente nel 1963, non è tanto quella di aver introdotto un nuovo modo di fare politica con l’avvento della televisione (dibattito politico televisivo con Nixon nel 1960). Oppure quella di aver compreso che gli equilibri strategici si possono negoziare invece di rischiare una guerra nucleare (crisi dei missili di Cuba). O ancora meno quella di essere stata la prima icona politica in grado di focalizzare l’attenzione su di sé, diventando la prima figura di presidente degli Stati Uniti d’America ad avere le stesse prerogative delle “stelle” del cinema di allora (prima superstar politica in America) e finendo addirittura per diventare una vera e propria icona dopo la sua morte.
La vera eredità del Presidente Kennedy, che ha esercitato il suo mandato dal 20 gennaio del 1961 fino al 22 novembre 1963 – e che di conseguenza non vedrà mai realizzata la sua sfida spaziale con la conquista della luna – è quella di averci lasciato la nozione di trasformare gli obiettivi strategici generali in una “concreta politica del fare”.
Un episodio entrato nella Storia e che il Comune di Osimo, in provincia di Ancona, ha deciso di ricordare sia per celebrare il progresso che per valorizzare eccellenze di origini marchigiane.
Così sabato 20 luglio, in occasione del 50° dello sbarco dell’uomo sulla luna, l’incredibile avventura vissuta nel 1969 da tre uomini astronauti è stata raccontata da tre donne, l’ing. Silvia Sangiorgi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’ing. aerospaziale Annalisa Pizzini e l’astrofisica Francesca Faedi. Tre donne, tre validissimi esempi per ricordare le sfide sociali legati al tema STEM. Nello stesso evento, che ho ideato e moderato, è intervenuta Talent, start up osimana che si occupa di didattica digitale e che per l’occasione ha presentato il lavoro realizzato durante i campi estivi della settimana precedente dedicati proprio al tema spazio. La giornata si è conclusa con le osservazioni dal telescopio di Cristian Fattinnanzi, astrofotografo di Montecassiano che tra le sue foto può annoverarne alcune già inserite dalla Nasa nella sezione “foto del giorno” (APOD – Astronomy Picture of the Day).
Ancora oggi, tuttavia, qualcuno crede (e deve rimanere libero di credere) che Apollo 11 sia stato un complotto. Questo dimostra che la nostra società – soprattutto nelle Marche nelle quali ci sono ormai più donne che uomini iscritte nei nostri atenei marchigiani – rimane una società ancora semi chiusa alla scienza.
Al di là della vittoria geopolitica degli Stati Uniti contro l’Unione Sovietica – che tra l’altro non esiste più mentre la Cina è riuscita a conquistare la faccia nascosta della Luna – mettere piede sulla Luna ha portato benefici scientifici, non solo attraverso la migliore conoscenza del corpo celeste stesso, ma soprattutto grazie ai numerosi esperimenti che si sono potuti realizzare.
In un momento come questo, nel quale la nostra civiltà sta affrontando la sfida di orientarsi verso lo spazio, è importante ricordarci da dove veniamo.
Siamo gli abitanti di una piccola regione imprenditoriale, che nel passato si è trasformata drasticamente da società rurale ed agricola a società industriale, passando dai borghi alle città, dove si produce di tutto e più di quanto si consuma.
Oggi, muovendo i nostri primi passi nella società di servizi con la digitalizzazione che ci ha esposto ad una straordinaria trasformazione dei modelli economici, non dobbiamo dimenticare tutte le sfide che ci aspettano.
Abbiamo le donne e gli uomini necessari, abbiamo le scuole e le università, abbiamo le aziende e le risorse economiche per farlo. Concentriamoci allora sulla volontà.
Dobbiamo affrontare queste sfide avendo in mente che la scienza è un grande strumento ma che sarà anche un mezzo con il quale saremo in grado di affrontare e vincere tutte queste sfide che molte volte rimettono in discussione il modello economico tradizionale e verso il quale dobbiamo dare nuove risposte per evolvere in questo particolare momento storico.